Tornano nella settimana dal 20 al 25 novembre le “Giornate FAI per le Scuole”, manifestazione tutta dedicata alle scuole che da dodici anni il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS organizza, su modello delle Giornate FAI di Primavera e d’Autunno. Protagonisti dell’evento saranno gli Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati dai volontari del FAI in collaborazione con i loro docenti, che accompagneranno altri studenti in visita nei Beni e nei luoghi da loro selezionati e aperti grazie al FAI, sentendosi direttamente coinvolti nella valorizzazione del loro territorio, parte attiva della loro comunità e diventando esempio per altri giovani in uno scambio educativo tra pari.

 

TRA I BENI APERTI IN CAMPANIA

 

 

SAN GIORGIO A CREMANO (NA) 

Villa Bruno 

Villa Bruno è una villa vesuviana dapprima appartenuta alla famiglia Monteleone, e successivamente alla famiglia Lieto. Durante il periodo in cui i Lieto furono i proprietari dell’edificio, esso ospitò a più riprese per le vacanze il cardinale Luigi Ruffo Scilla, arcivescovo di Napoli nonché parente del più noto cardinale Fabrizio Ruffo. A partire dal 1816 la villa ospitò la Fonderia Righetti, originaria di Roma, fonderia di fiducia dello scultore Antonio Canova. Nella fonderia avvenne la fusione dei cavalli delle due monumentali statue equestri raffiguranti Carlo di Borbone e Ferdinando I delle Due Sicilie, le quali furono poste nel 1829 in piazza del Plebiscito a Napoli. La villa si presenta come un corpo unico ed è separata dalla strada da un muro di recinzione e da un cancello in ferro battuto. Ai due lati del cancello sono presenti due medaglioni, ciascuno incorniciante una testa di cavallo in bronzo, posti a memoria della fusione dei monumentali cavalli di cui sopra. Il cortile prospiciente via Cavalli di Bronzo, che originariamente mostrava due lecci secolari che costituivano un’ideale quinta di verde, presenta oggi un’alberatura ad alto fusto. Dal cortile interno si entra in un atrio aperto da due lati, che collega il primo al giardino della villa. Sul lato destro dell’atrio si accede allo scalone d’onore che porta ai piani superiori. Sul soffitto dell’atrio è presente un affresco relativo allo stemma nobiliare di una delle famiglie proprietarie.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto alberghiero “Cavalcanti” di Napoli. 

 

POZZUOLI (NA)

Stadio Antonino Pio 

Scoperto nel 2000 e riportato alla luce nell’ottobre del 2008, lo Stadio di Antonino Pio è considerato un prezioso esempio di architettura “alla greca” del II secolo d.C., simbolo dello spirito filoellenico dell’imperatore Adriano. Lo Stadio, ubicato immediatamente ad occidente della città di Puteoli, gode di una posizione privilegiata: sorge infatti su una terrazza naturale, con il fronte settentrionale prospiciente l’antica Via Domitiana e quello meridionale affacciato sul Golfo di Pozzuoli. La costruzione dello Stadio fu voluta dall’imperatore Antonino Pio per celebrare la memoria del suo predecessore Adriano, morto a Baia nel 138 d. C. Antonino Pio, l’anno successivo, istituisce a Pozzuoli, nel luogo della prima sepoltura, i giochi olimpici di Eusebia. Il sito fu frequentato almeno fino alla fine del III secolo d.C. e in seguito lasciato in uno stato di abbandono e colpito da diverse alluvioni. Nel V secolo, al di sopra di esso, fu costruita una villa di proprietà di una nobile famiglia, riutilizzata come fattoria, fino poi ad essere completamente sepolta dalle ceneri dell’eruzione vulcanica del Monte Nuovo nel 1538. Nel 1800 fu occupato da una casa colonica.

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto di Istruzione superiore “E. Maiorana” di Pozzuoli (NA).

 

EBOLI (SA)

M.O.A. – Museo dell’Operazione Avalanche

Il MOA – Museum of Operation Avalanche è situato all’interno del suggestivo scenario del complesso Monumentale di Sant’Antonio nel Centro antico della città e riporta la documentazione relativa allo Sbarco Alleato sulle Coste del Sele nel settembre 1943, denominato “Operation Avalanche”. Il 9 settembre del 1943, 1.000 navi con quasi 200.000 militari inglesi ed americani sbarcavano sulle coste della Piana del Sele per l’Operazione “Avalanche”, la più grande manovra militare che il Mediterraneo avrebbe mai conosciuto, ma anche la più grande operazione di sbarco sino a quel momento mai effettuata nella storia militare, superata soltanto, di lì a pochi mesi, dallo sbarco in Normandia. L’Italia, il golfo di Salerno, la piana del Sele avrebbero vissuto giorni di sangue e di lotta, di aspri combattimenti e gesta eroiche. Giorni di guerra, giorni di liberazione, che restano scolpiti nei ricordi della popolazione e di un intero territorio. Un evento che avrebbe cambiato la storia, l’Italia, la guerra mondiale e il destino di tutto il mondo. Due sono i percorsi storici permanenti: la mostra di fotografie storiche provenienti dall’archivio di Angelo Pesce e la sala multimediale interattiva dove i visitatori potranno rivivere le fasi salienti degli avvenimenti bellici che ebbero come scenario la Piana del Sele.

 

 

QUARTO (NA)

Villa romana del Torchio

La «Villa del Torchio» è una villa rustica di epoca romana portata alla luce durante lo scavo per la realizzazione del centro commerciale Quarto Nuovo. Si tratta di un bene normalmente non visitabile inscritto nel perimetro del Centro commerciale. Il bene è stato salvaguardato ponendolo al di sotto di una copertura per la protezione ed è visibile dall’esterno osservando il monumento dall’alto lungo il perimetro della recinzione e percorrendo la passerella sopraelevata che lo attraversa. La villa è sorta presumibilmente fra gli ultimi anni del II sec. a. C e i primi del I sec a.C ed è stata protagonista di varie fasi costruttive e modifiche fino al IV-V sec. d.C. La «Villa del Torchio» prende il nome dal ritrovamento al suo interno di un “torcularium” utilizzato per spremere le vinacce. L’edificio ritrovato è a impianto quadrangolare costituito da un piccolo corpo rettangolare preceduto da un ampio cortile con porticato su pilastri. La villa era distinta in due settori, uno destinato alla produzione e alla conservazione del vino, l’altro, quello padronale, destinato all’alloggio del padrone di casa, cellae familiaris, e delle sue maestranze, per questa particolarità la villa di Quarto è associata ai modelli di produzione di una moderna azienda agricola. Durante la campagna di scavo sono state ritrovate in perfetto stato di conservazione delle enormi vasche utilizzate per la fase di fermentazione del vino e un dolium (un vaso di grandi dimensioni, in genere di terracotta, destinato a contenere liquidi, vino, olio, ecc. o anche aridi, grano, legumi).

Visite a cura degli Apprendisti Ciceroni dell’Istituto di istruzione secondaria di primo grado “Gadda” di Napoli

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