Dopo i due lunghi anni del covid, il cuore storico di Napoli torna ad ospitare la grande festa delle ciliegie a km zero. Sabato 11 e domenica 12 giugno si celebrerà la 5^ edizione del Cerasa Fest, l’evento creato da Coldiretti Campania, insieme alle aziende agricole di Campagna Amica e all’associazione produttori di ciliegie di Chiaiano. La festa contadina di Coldiretti porta in piazza Dante oltre al mercato di Campagna Amica, una rassegna speciale della ciliegia napoletana e campana, accompagnata dallo street food contadino ed esibizioni a tema, come “Pulcinella custode dei sapori” a cura dello storico teatro dei burattini Ferraiolo.

 

Protagoniste saranno quindi le ciliegie del territorio, un patrimonio di biodiversità con cultivar molto apprezzate come “Malizia”, “del Monte” e “della Recca”, che si ritrovano a fare i conti con competitor stranieri dalle caratteristiche qualitative inferiori ma standardizzate in termini di colore, polpa e forma. Dal punto di vista alimentare mangiare ciliegie aiuta il nostro organismo grazie alle loro proprietà depurative, disintossicanti, antireumatiche e antiossidanti. Le ciliegie presentano una valida quantità di vitamina C e A, entrambe antiossidanti, antinvecchiamento e alleate della bellezza della pelle, ma anche di vitamina B e PP, oltre che essere ricche di sali minerali, potassio, calcio, ferro, fosforo, magnesio e sodio. Fra le proprietà delle ciliegie va segnalato che contengono il levulosio, un zucchero che ha un indice glicemico limitato e che rende le ciliegie amiche anche dei diabetici.

 

L’obiettivo della manifestazione – spiega Coldiretti Campania – è riscoprire questo prodotto di grande successo popolare per farne una icona della frutticoltura da salvare. La biodiversità delle varietà autoctone è un valore da custodire nell’ottica di un’agricoltura di qualità a salvaguardia dell’ecosistema. La Campania, dopo aver detenuto per decenni il primato nazionale, è al secondo posto, dopo la Puglia per quantità prodotte di ciliegie, 30 mila tonnellate campane contro le oltre 50 mila pugliesi. In Campania è in atto da tempo una notevole contrazione della superficie destinata a questa coltura. Un rischio che tocca tutti i frutti prodotti in regione: dalle mele alle albicocche, dalle susine alle pesche, soprattutto in presenza di mutamenti climatici che fanno sentire pesantemente i loro effetti con gelate fuori stagione e grandinate violente.

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