Spari a Fuorigrotta: ferito un 20enne legato ad un clan e con precedenti per droga. Borrelli: “Dopo la quasi tragedia di Piazza Italia era d’obbligo far scattare l’allarme. La criminalità dilaga, i cittadini rischiano la vita eppure si resta a guardare. Servono più agenti”
Ancora un altro episodio di violenza ed armi a Napoli. Stavolta a tingersi di sangue sono state le strade di Fuorigrotta dove nella serata di ieri, 13 febbraio, un giovane di 20 anni, L. C., è stato ferito a colpi di pistola. Il giovane è stato raggiunto da almeno una pallottola all’addome, le sue condizioni sarebbero gravi. È accaduto in via Cumana, parallela di via Leopardi, sul posto sono intervenuti i poliziotti del commissariato San Paolo.
Il ferimento potrebbe inquadrarsi nelle recenti fibrillazioni criminali registrate tra Bagnoli e Fuorigrotta in seguito ai blitz che, di recente, hanno portato in carcere i vertici del clan Esposito di Bagnoli.
La dinamica è in fase di ricostruzione ma, il ragazzo sarebbe vicino, perlomeno per frequentazioni, a personaggi del quartiere legati al clan Troncone e avrebbe piccoli precedenti per spaccio di droga. Le indagini sono affidate alla Squadra Mobile della Questura di Napoli; al vaglio degli investigatori, la possibilità che l’agguato possa essere legato ai nuovi assetti camorristici in zona.
L’arresto del boss Massimiliano Esposito “lo Scognato” avrebbe determinato un vuoto di potere e il conseguente tentativo di emersione di un gruppo di giovanissimi, tra cui il figlio di un pregiudicato del quartiere storicamente legato al clan Troncone; il manipolo avrebbe tentato di imporsi come nuovo “riferimento criminale” arrivando a minacciare i parenti di Esposito per costringerli a lasciare il quartiere.
“Dopo la sparatoria dello scorso aprile a Piazza Italia, vicino ad un parco giochi per bambini, dove rimase ferita una donna, ci saremmo aspettati un’intensificazione dei controlli e delle pattuglie, che si sarebbe messa in moto la macchina della legge per fermare la criminalità. Invece si continua a sparare, continuano i raid che potrebbero mietere vittime innocenti. Non ci stiamo. Invitiamo gli inquirenti a chiarire le dinamiche di quest’ultimo episodio e se dovesse collegato ai meccanismi di camorra questi devono essere disinnescati. Qui occorrono più agenti”- queste le parole del deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli.