(Comunicato Stampa) L’ex Italsider di Bagnoli una brutta pagina della città che attraverso un processo di riqualificazione urbana può creare benessere e lavoro per la collettività.

La nostra proposta è tanto semplice quanto necessaria.
L’area di Bagnoli si presta a diventare un eccezionale Polo Fieristico, una struttura in bio-edilizia con giardini verticali, immaginabile anche una tensostruttura immersa nel verde e affacciata sul mare, alimentata da fonti energetiche alternative. Nella sua forma ricorda un anfiteatro greco e dunque le nobili radici della millenaria cultura napoletana.

Napoli Expo è una visione imprenditoriale totalmente in armonia con l’ambiente, capace di creare non solo occupazione, ma dinamicità in tutto il mercato della regione Campania.

Il polo è operativo 12 mesi anno. Ogni fiera, mediamente, ha due settimane di permanenza. Immaginando un turista che si rechi al Nautic EXPO di Napoli (o alla fiera della Bio-Edilizia, al BTM Borsa del Turismo Mediterraneo o ancora al pizza village o alla fiera degli ultraleggeri eccecc) è facile prevedere che voglia cogliere l’occasione di ottimizzare il viaggio visitando la Città, qualcuno potrebbe scegliere le isole, altri la costiera oppure Pompei, Ercolano, i Campi Flegrei, la Reggia di Caserta. Insomma viviamo in una terra talmente ricca che provare a fare l’elenco delle nostre bellezze si rischia di dimenticarne, colpevolmente, qualcuna.

Ma torniamo al nostro evento nautico, che sorge sul mare, questo per gli espositori, per i grandi marchi, vuol dire azzerare il dispendioso e complicato trasporto su ruote. Gli yacht a Bagnoli arriverebbero via mare e potrebbero scegliere di rimanerci per essere visitati in acqua e provati oppure alati ed esposti all’asciutto.

Il Polo Fieristico “Napoli Expo” sorge all’interno di un grande parco urbano che prevede anche spazi per attività di svago e tempo libero, raggiungibile con nuove vie del mare, con barche veloci, taxi boat, capaci di mettere in comunicazione l’area di Bagnoli con l’area portuale della Città di Napoli (MoloPisacane/Beverello/Calata S.Marco). Ci sarebbe l’opportunità di recuperare i binari dei treni interrati creando una fermata “Fiera” – collegata alla linea ferroviaria Cumana

La sfida è quella di cancellare per sempre la ferita dell’Italsider e fare di Bagnoli un attrattore economico e polmone verde della Città, dunque grande attenzione a piante e alberi da piantumare, così come eventi e fiere da proporre e far cresce nel tempo. L’attività fieristica non esclude, ma arricchisce l’offerta e la vivibilità dell’intera area al resto degli utenti. Chi, munito di biglietto, voglia entrare nella fiera non deve far altro che scorrere il codice a barre al tornello.

La nostra idea di Bagnoli risolve l’esigenza più grande, vitale per le nostre terre, creare lavoro. La dedizione di Bagnoli è quella di rigenerare l’intera area campana, il suo aeroporto, rete ferroviaria, vie del mare, taxi boat, taxi, B&B, hotel, ristoranti, commercianti, guide turistiche godrebbero di una nuova adrenalinica economia da turismo fieristico, creando un nuovo mercato del lavoro e con esso benessere diffuso, in un contesto totalmente green in armonia con un paesaggio unico al mondo.

Una nuova legge italiana, che noi personalmente contestiamo, ha previsto la rimozione della colmata a mare e quindi la creazione della spiaggia, 2 km di lunghezza, fra i 60 e 120 metri di larghezza, preservarla sarà un’impresa che prevede un sistema di barriere soffolte in mare capaci di diminuire l’effetto erosivo dell’onda sulla spiaggia.

Considerando che ogni progetto debba escludere l’incremento della densità abitativa in quanto l’area in esame è a rischio vulcanico, Zona Rossa:

• Rifiutiamo l’idea di farne un Campus dedicato alla ricerca, per questo sarebbe già pronta l’area EX NATO, anch’essa da rigenerare.
• Rifiutiamo l’idea di farne sede di un nuovo stadio di calcio, l’area sarebbe sotto utilizzata per gran parte dell’anno restituendo ben poco in termini di occupazione e indotto.
• Rifiutiamo l’idea di farne un parco urbano dedicato interamente allo svago. Un progetto simile potrebbe solo incrementare il tempo libero non fornendo opportunità lavorative ai già tantissimi giovani disoccupati, tuttavia offrirebbe nuovi spazi ai nonni con nipoti in visita di passaggio che parlano rigorosamente inglese, francese e spagnolo.
• Rifiutiamo l’idea di farne un museo a cielo aperto di archeologia industriale, lasciamo l’argomento a chi non può vantare più di 2 millenni di arte e storia. Ogni manufatto e rudere dell’Italsider dovrebbe essere rimosso o inglobato nel parco risolvendo necessità di ordine pratico e non estetico.

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