Presentati i due volumi “La cronaca, la storia, la memoria” e “Le foto dello sgombero”

di Ciro Biondi

 

 

Ricordare aiuta ad affrontare il futuro. Spesso però la memoria delle piccole realtà viene messa in secondo piano rispetto ai grandi eventi storici. Eppure quei “fatti” accaduti anche pochi anni fa ci fanno capire la realtà e aiutano a costruire il futuro delle comunità. Il 2 marzo del 1970 è una data storica per Pozzuoli. Il Rione Terra, nucleo abitato da oltre venticinque secoli, è costretto all’evacuazione. Il bradisismo riprende in maniera sensibile la sua attività. Il fenomeno era quasi dimenticato dalla popolazione e ad occuparsene era solo la comunità scientifica. Dalla fine degli anni ’60 la terra di Pozzuoli inizia a scendere. I primi ad accorgersene sono i pescatori, che notano differenze del livello del mare rispetto agli ormeggi. Qualche scossa allarma la popolazione. Ma niente faceva presagire che la popolazione dell’antico Rione sarebbe stata mandata via per sempre. La decisione fu presa dal prefetto la mattina stessa del 2 marzo. Nel frattempo il sindaco Nino Gentile, accompagnato da parte della giunta, si era recato a Roma per incontri ministeriali già programmati. Nella Capitale il primo cittadino fu raggiunto dalla telefonata dell’assessore Sergio Causa, che era rimasto a Pozzuoli. Sono ore difficili, concitate. Ancora oggi resta un’ombra sulla decisione di evacuazione. Un’ombra lunga cinquanta anni. Questo è uno degli argomenti affrontati dai due volumi “Pozzuoli 1970-2020” curati dal professor Maurizio Erto per D’Amico Editore. Il primo volume “La cronaca, la storia, la memoria” e il secondo “Le fotografie dello sgombero”. Si tratta di due documenti importantissimi, che aiutano a ricostruire la vita del Rione, ma anche gli aspetti storici ed archeologici emersi dopo gli scavi. Il primo volume è dedicato alla cronaca del bradisismo, alla storia antica, medievale e moderna dell’insediamento e alle tradizioni storiche e alla memoria collettiva degli ex-abitanti. Il secondo volume, invece, raccoglie 76 scatti inediti effettuati dal fotografo Antonio Grassi nel marzo 1970 durante lo sgombero e oggi conservati nell’Archivio sul bradisismo dell’Associazione culturale Lux in Fabula. Completano la collezione 10 foto aeree della rocca puteolana realizzate nel 1979. Alla stesura dell’opera hanno collaborato vulcanologi (Roberto Scandone, Lisetta Giacomelli), archeologi e storici (Costanza Gialanella, Gennaro Di Fraia, Fabio Cutolo, Maurizio Erto), docenti (Angela Giustino, Giovanna Buonanno), giornalisti (Eleonora Puntillo, Ciro Biondi, Gemma Russo, Gennaro Gaudino), scrittrici (Angela Schiavone, Luisa de Franchis) e artisti (Antonio Isabettini, Claudio Correale).

 

 

 

 

 

 

 

 

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