Nella notte tra sabato 27 marzo e domenica 28 torna l’ora legale. Le lancette degli orologi andranno spostate avanti di un’ora, dalle 2 alle 3. Diremo dunque addio all’ora solare che ritornerà nell’ultimo fine settimana di ottobre.

In Unione Europea si ragiona da tempo sull’abolizione dell’ora legale. Il parlamento europeo, a tal proposito nel 2018 ha approvato una risoluzione con la quale ha auspicato una risoluzione unitaria per tutti i paesi del vecchio continente ma con la quale ha anche abolito l’obbligo per gli Stati di cambiare l’orario due volte l’anno.

Inoltre l’85% dei cittadini europei intervistati in una consultazione online, si è detta favorevole all’abolizione del cambio orario. A quel sondaggio risposero ben 4,6 milioni di persone sparse nei paesi dell’Unione.

Per quanto riguarda l’Italia, si è giá espressa favore del passaggio orario due volte l’anno.

Pare che il primo ad avere avuto l’idea di cambiare di un’ora le lancette dell’orologio due volte l’anno, sia stato il biologo George Vernon Hudson nel 1895. Teorizzò lo spostamento per guadagnare un’ora di luce in estate. Nel 1907 invece il costruttore inglese William Willet la propose come soluzione alla crisi energetica registrata in Europa durante la Prima Guerra Mondiale.

La Camera dei Comuni in Inghilterra approvó il cambio orario nel 1916. Da allora in poi tutti gli altri paesi la seguirono. Da noi invece l’ora legale è entrata in vigore nel 1966. Dopo una serie di abolizioni e reintroduzioni, diventa definitiva nel 1965.

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