(Comunicato Stampa)

E’ in programma per sabato 2 dicembre alle ore 21.30 nei meandri della Galleria Borbonica il concerto dei Quartieri Jazz di Mario Romano con il loro ultimo album dal titolo “La Città Parallela”.

La band partenopea oltre ai propri album suonerà anche alcuni omaggi del loro ispiratore e maestro Pino Daniele.

 

IL DISCO  – Ci siamo !!! E’ finalmente arrivato il nuovo disco dell’ensemble partenopeo capitanato dal chitarrista dei Quartieri Spagnoli Mario Romano che attraverso “La Città Parallela” racconta in musica le mille sfaccettature e contraddizioni di Napoli.

Concettualmente la città è parallela poiché è costruita sui resti di quella greca prima e romana poi, ma soprattutto parallela in superficie, dove da sempre sembrano coesistere e scontrarsi più “tipologie di napoletani” che di volta in volta si arrogano il diritto di rappresentare la vera Napoli a dispetto della parte avversa, creando così barriere che dividono un popolo che unito darebbe nuovo slancio a questa terra.

Musicalmente invece la band con questo lavoro traccia una linea trasversale ai suoni dei sud del mondo inglobando strumenti e colori tipici dei paesi sudamericani come il Cile e il gruppo storico degli Intillimani da cui è partita la scintilla di questo nuovo progetto, per poi ritornare in Spagna, nei paesi balcanici, ed in Francia col jazz manouche e patria dei walzer musette. Il tutto fuso come dalle origini (2007) con la loro identità musicale, figlia del Neapolitan Power di Pino Daniele, faro dei Quartieri Jazz.

Questo disco è dedicato a Vincenza Donzelli, anima della Galleria Borbonica !!!

galleria borbonica

LA LOCATION

L’antro da cui cominciare questo viaggio nel “Ventre di Napoli” è quello che dà accesso a questo traforo sotterraneo commissionato nel 1853 da Ferdinando II di Borbone  all’architetto Errico Alvino, una galleria che collegasse il Largo della Reggia (odierna Piazza Plebiscito) a piazza della Vittoria, passando al di sotto della collina di Pizzofalcone.. Il percorso, nel secolo successivo, fu abbandonato, fino a quando durante la Seconda Guerra Mondiale alcuni ambienti sotterranei furono adoperati e allestiti come rifugio antiaereo dal Genio Militare, elettrificati e forniti di brandine, arnesi da cucina e una serie di latrine. Nel ricovero antiaereo infatti poteva accadere che i napoletani rimanessero anche per molti giorni. Nel dopoguerra fino agli anni settanta fu adibito a deposito giudiziario comunale dove fu ricoverato vario materiale. Durante il percorso i visitatori potranno ammirare, quale suggestiva cornice, frammenti di statue, ed auto e moto d’epoca ritrovate sepolte sotto rifiuti e detriti ed oggi resi nuovamente accessibili alla conoscenza grazie al lavoro svolto dal presidente dell’Associazione Borbonica, Gianluca Minin che nel corso del tempo, con l’aiuto di guide esperte e numerosi volontari, hanno proceduto all’operazione di scavi e pulizia del sottosuolo napoletano.

 

 

 

 

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