“La Croce e la svastica. Il pontificato di Pio XII tra silenzi e complicità”: un titolo e una copertina che, prim’ancora di sfogliare il libro, già dice tutto. Dopo la presentazione di Napoli al Maschio Angioino, moderata egregiamente da Enrica Procaccini e con la partecipazione, insieme agli autori Nico Pirozzi e Ottavio Di Grazia, di Lucia Valenzi e Marco Cillo,  un nuovo appuntamento di terrà domani a Salerno, alle 18, nella Libreria Imagine’s Book di corso Garibaldi.

 

Il libro getta un inquietante cono d’ombra sui primi quindici anni di pontificato di Eugenio Pacelli: su quelle che sono state le responsabilità dell’allora Segretario di Stato vaticano in merito all’ascesa al potere di Hitler; sui “silenzi” che fecero da sfondo alla tragedia della Shoah e alle complicità offerte a migliaia di criminali di guerra in fuga dai tribunali dell’Europa post bellica.

 

Un papa (Eugenio Pacelli) che nei suoi discorsi pubblici – spiegano gli autori – non pronunciò mai la parola “ebrei”. A condizionarne le scelte furono probabilmente venti secoli di antigiudaismo e l’errata convinzione che ebraismo e comunismo fossero le due facce di una stessa medaglia.

 

A confermare in parte questa tesi – sostengono Pirozzi e Di Grazia – sono soprattutto le oltre ottomila pagine degli “Atti e documenti della Santa Sede durante la seconda guerra mondiale” selezionati da una commissione di storici gesuiti voluta da papa Paolo VI allo scopo di scagionare dalle accuse mosse dall’autore dell’opera teatrale “Il Vicario” Pio XII.

 

Un’operazione che anziché dipanare le ombre finisce con l’infittirle. A discuterne con Di Grazia e Pirozzi saranno, questo pomeriggio, lo storico Alfonso Conte e il giornalista Eduardo Scotti.

 

“La Croce e la svastica. Il pontificato di Pio XII tra silenzi e complicità”, (D’Amico editore) è già in tutte le librerie dal 24 gennaio.

 

Note sugli autori

 

Nico Pirozzi (www.nicopirozzi.it)

 

Laureato in Sociologia, giornalista professionista. Specializzato in giornalismo d’inchiesta e di precisione, è, tra l’altro, autore del volume ‘Salonicco 1943’ (ed. dell’Ippogrifo, 2019), di una trilogia sulla Shoah in Campania: “Fantasmi del Cilento” (CentoAutori, 2007) “napoli Salonicco Auschwitz” (CentoAutori, 2008) e “Traditi” (CentoAutori, 2010). Ha curato la riedizione del pamphlet scritto da Maurizio Valenzi nel 1938, “Ebrei italiani di fronte al razzismo” (CentoAutori, 2010), e la pubblicazione del memoriale di Gunther Langes “Auf Wiedersehen Claretta” (CentoAutori, 2012). Con Massimiliano Amato e Ottavio Di Grazia ha firmato il volume “Una storia sbagliata” (Edizioni dell’Ippogrifo, 2018) e con Giandomenico Lepore “Chiamatela pure giustizia (se vi pare)” (CentoAutori, 2014).

 

Ottavio Di Grazia

 

Insegna all’Università degli Studi “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. E’ stato docente di Storia della Diaspora all’Università degli Studi di Trieste. Ha insegnato e insegna in diversi Istituti di Studi Universitari e di Ricerca. Ha tenuto lezioni lezioni all’Università di Parigi-Sorbona e partecipato in qualità di relatore a Colloqui Internazionali a Parigi e Berlino. Ha tenuto lezioni al Master di I e II livello in Scienze religiose presso l’Università “La Sapienza” di Roma negli anni accademici 2009-2010. Traduttore e autore di numerosi saggi, in particolare sul pensiero e la cultura ebraica del Novecento. Collabora con diverse riviste e quotidiani italiani ed europei.

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