di Tommy Totaro

Napoli non sarebbe Napoli senza il quartiere Fuorigrotta, a cui deve tanto. Qui ci sono lo stadio, il parco giochi della città, il polo fieristico, la porta per l’Ovest. Dove si incontra prima Bagnoli e poi Pozzuoli.

Una delle opere più interessanti del Novecento è la Mostra d’Oltremare. Spazio fieristico nato per essere il fiore all’occhiello del governo fascista per la sua bellezza e vastità. Il solo in grado di ospitare eventi e manifestazioni per un pubblico molto vasto e internazionale. Nel perimetro della Mostra si trova anche un’area archeologica, contenente ritrovamenti di epoca romana.

Benito Mussolini puntò addirittura sull’opera per il rilancio di Napoli. Per questo i lavori andarono avanti in fretta e senza soste e, nel giro di un anno si conclusero pure. Fu inaugurata in pompa magna nel 1940, alla presenza del re Vittorio Emanuele III, dall’onorevole Vincenzo Tecchio

Da subito la Mostra d’Oltremare ospitò manifestazioni che “promuovevano” l’attività del governo, in ossequio all’espansione politica ed economica dell’Italia. Presto, intorno alla Mostra sorsero decine di palazzi ai margini laterali del bellissimo viale Augusto e non solo.


L’area, danneggiata dai bombardamenti bellici, ha vissuto un lungo periodo di abbandono e solo nel 1952, partirono i lavori per riqualificarla. Nel 1980, la Mostra divenne persino un rifugio per gli sfollati del terremoto e la vera riqualificazione ha avuto inizio intorno agli anni ’90, quando è nato l’ente Mostra d’Oltremare Spa, con la partecipazione di Comune e Provincia di Napoli, Camera di Commercio e Regione Campania.

 

 

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