di Augusto Cracco

Se n’è andato Antonio Juliano, storico capitano del Napoli, in cui ha militato dal 1956 al 1978, quando non trovò più utilizzo e, avuta la cosiddetta “lista gratuita” dell’epoca, andò a giocare l’ultima stagione a Bologna, contribuendo alla salvezza in un’annata complicata. Dobbiamo a lui, tornato al Napoli da dirigente, l’arrivo a Napoli di  (con un’operazione di “fitto” per sei mesi poi diventato acquisto in via definitiva) e di Diego Maradona, che andò a prendere a Barcellona assieme a Dino Celentano. Era di San Giovanni a Teduccio, dove i genitori avevano una salumeria. Napoletano atipico, fiero, riservato e a volte apparentemente scorbutico, aveva grande competenza, e non sono mai stati facili i suoi rapporti con Ferlaino, sia da calciatore che da direttore generale. Partecipò a tre mondiali (66, 70 – giocò la finale persa col Brasile – e 74). Fu campione d’Europa nel 1968. Aveva 81 anni, era malato da tempo. Riposa in pace, direttore, che la terra ti sia lieve.

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