Abbiamo visto qualcosa stasera che resterà impresso nella nostra mente per anni, forse per decenni.

Abbiamo letteralmente dominato contro una squadra tra le più vincenti d’Europa, contro un club che fa del bel gioco la sua identità.

Abbiamo costretto una delle tifoserie più calde e più belle del mondo ad abbandonare i loro beniamini a metà partita, per manifesta inferiorità.

Abbiamo obbligato una squadra abituata a giocare a calcio, a giocare a calci, dal primo all’ultimo minuto della partita, con la complicità dell’arbitro.

Abbiamo fatto sei gol, uno più bello dell’altro. Tutte azioni da playstation. Ma potevano essere 15, se ci mettiamo l’occasione a porta vuota di Kvara, il rigore in movimento di Zielinski, il tiro alto di Anguissa, il tiro alla Mertens di Kvara, la traversa di Ndombele, la palla ciccata da Kvara dal limite, il tiro a fin di palo di Raspadori nel primo e di Lozano nel secondo, il piattone di Rrahmani, la punizione di Elmas… che spettacolo ragazzi. Che spettacolo!

Abbiamo distrutto l’Ajax. Anzi l’abbiamo umiliato. Come mai nessuno aveva osato fare in oltre un secolo di storia. Nessuno.

Abbiamo dato un segnale forte all’Europa, consapevoli che dobbiamo solo divertirci fuori dai confini. Ma allo stesso tempo abbiamo dato un segnale troppo forte all’Italia del pallone, che da adesso in avanti dovrà riorganizzarsi per cercare di fermarci. Perché oggi, diciamolo senza alcuna paura, siamo la squadra da battere. Poi tra un mese potranno cambiare le cose, ma oggi, il Napoli, è la favorita n.1 per lo scudetto.

Abbiamo, inoltre, ridimensionato chi parlava di ridimensionamento. E scusate l’intreccio di parole, ma, tra “i soldi buttati per Raspadori” e “se era buono Ndombele lo davano a noi”, passando per “3 pacchetti di Kim 5 euro” e “A16 come se piovessero”, è stata un’estate da leoni per i leoni da tastiera. Scusate sempre il gioco di parole. Stasera tutti zitti. Tutti.

Abbiamo, e concludo, gli occhi ancora lucidi per quello che abbiamo vissuto in questa indimenticabile notte di Champions. Una notte che ricorderemo a lungo, forse per sempre. Che bello! Che gruppo! Che Napoli!

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