Quarantaquattro lavoratori del polo fieristico presidiano l’ingresso della Mostra d’Oltremare. Da quasi un anno a questa parte sono in difficoltà a causa della pandemia che ne ha diminuito le attività e conseguentemente gli stipendi. La prima cassa integrazione era stata assegnata durante il lockdown tra marzo ed aprile, mentre con la seconda, decisa a dicembre, si sentono senza prospettive per il futuro. Ma le difficoltà erano state registrate anche prima dell’emergenza covid e coinvolgono questi lavoratori di età compresa tra i 40 e i 50 anni.
“Questa condizione di precarietà – afferma la lavoratrice Paola Creti – si percepiva anche prima dell’avvento del coronavirus. Il management non ci ha mai sottoposto un piano utile allo sviluppo del futuro. Non ci sono mai stati grandi piani per il rilancio o per l’intensificazione delle attività e questa crisi non ha fatto altro che aumentare il disagio“.
“E’ un vero dramma – dichiara il segretario regionale Fisascat-Cisl Pietro Contemi – quello che stanno vivendo questi uomini e queste donne. In tutti questi mesi l’ente non ha posto la giusta attenzione verso alcuni locatari, per il regolare pagamento dei canoni che ci risultano ancora non riscossi ed ha autorizzato lavoro straordinario per determinate categorie di lavoratori seppure in assenza di attività straordinaria. Tutto questo ci sembra estremamente grave e vorremmo risposte. Ci auguriamo di averle oggi pomeriggio in un incontro al comune di Napoli, con cui dovremmo parlare di questa situazione ma intanto la nostra protesta andrà avanti. Bisogna tutelare il presente ma soprattutto il futuro di questi lavoratori che da un anno vivono in una condizione di continuo disagio economico e sociale“.